ABOUT - Rifugio 5 Torri

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Anche se in tutti i documenti ufficiali viene indicata come data di apertura il 1904, e nel 2004 è stata celebrata la festa ufficiale del centenario, risulta che abbia ospitato degli alpinisti prima di quella data: nel mese di marzo del 1902 il giornale Deutsche Alpenzeitung pubblicò un articolo del medico, appassionato alpinista, scrittore e giornalista Alfred Dessauer di Monaco intitolato “Cinque Torri (Monte Averau) 2362 m" che vi ha soggiornato.
Vi descrive dettagliatamente le sue avventure alpinistiche nelle Dolomiti d’Ampezzo, soprattutto nell’area delle 5 Torri.
La Nostra Storia

Il Rifugio "Cinque Torri", di proprietà della famiglia Alberti dal 1936, si trova in una posizione panoramica alla base della Torre Grande d'Averau a 2137 metri di quota. È collegato alla Strada 48 delle Dolomiti da una rotabile asfaltata, chiusa al traffico privato nel mese di agosto e sostituita da un servizio navetta.
Aperto da metà Giugno a fine Settembre, il rifugio dispone di 24 posti letto, suddivisi in 5 camere e 2 camerate con bagni in comune.
Lungo l'Alta Via delle Dolomiti n. 1, a pochi minuti dalle storiche Torri d'Averau, il rifugio è una base ideale per escursioni verso i rifugi "Averau", "Nuvolau" e "Croda da Lago - Gianni Palmieri", i passi Falzarego e Giau, e le vie ferrate della Gusela e dell'Averau. È un punto di riferimento per scalate di ogni difficoltà sulle guglie delle Cinque Torri. Nelle vicinanze sono state ripristinate trincee e postazioni della Prima Guerra Mondiale, che meritano una visita.
L'accesso tradizionale segue la strada da Cianzopé (sentiero CAI n. 439) e arriva al rifugio in circa un'ora. Per evitare l'asfalto, si può partire dal Rifugio "Bai de Dones" (1889 m), seguendo un sentiero che sale nei boschi di Landries e arriva al rifugio in circa un'ora e un quarto. Altri sentieri comodi partono dal Passo Falzarego, dal Bar Ristorante "Da ra Nona" sulla Statale 48, dal Ponte di Rocurto sulla Statale 638 e dal Passo Giau.
Eccone un estratto:
“(…) Proseguendo, poi, giungemmo a Campo di Tabia, un’area prativa; qui un nuovo segnavia indicava: "Nuvolau ed Albergo alle cinque torri – 1 ora e ¼". Questa mi era nuova - un albergo lassù! Ero curioso. Salimmo il colosso attraverso la foresta e, improvvisamente, i nostri occhi caddero sulla torre principale. (...) Avevano effettivamente costruito un bel rifugio ai piedi del colosso; entrammo – era pulito e carino; mobili moderni intagliati, buon servizio, prezzi abbastanza moderati e, ve lo posso anticipare, letti eccellenti.”
Le 5 Torri, la cosiddetta “palestra degli Scoiattoli“, oggi sono una delle più classiche palestre di arrampicata delle Dolomiti e dell'intero arco alpino. Agli albori dell'alpinismo, l’Albergo, poi Rifugio, costruito ai piedi della Torre Grande nei primi anni del ‘900, offrì vitto e alloggio a molti arditi pionieri dell'arrampicata. Di seguito ne elenchiamo alcuni fra i tanti.

Nel 1911 Angelo Dibona e Amedeo Girardi scalarono per primi la Torre Quarta, Alta e Bassa; nel 1912 Zaccaria Pompanin portò un cliente ignoto sulla Torre Romana e sulla Torre del Barancio: nel 1913 Bortolo Barbaria salì con Marino Lusy la Torre Lusy. Sulla Cima Sud della Torre Grande, Angelo e Giuseppe Dimai e Arturo Gaspari aprirono nel 1927 la via, poi dedicata alla scalatrice americana Miriam E. O’Brien, che la ripeté per prima; sulla Cima Ovest della stessa Torre, nel 1930 Piero Dallamano e Renato Ghirardini tracciarono la Via delle Guide. Soggiornarono quasi certamente al rifugio Cinque Torri Roger Petrucci Smith e Italo Da Col, che il 31 luglio 1942 aprirono la via Armida sulla Cima Ovest. Nello stesso periodo, gli Scoiattoli (gruppo storico di arrampicatori di Cortina) Silvio Alverà e Giuseppe Ghedina tracciarono sulla Cima la Direttissima Scoiattoli, prima del gruppo ad essere valutata di 6° grado superiore.
Durante la Prima Guerra Mondiale, ai primi di giugno 1915, le 5 Torri furono occupate dall'esercito italiano. La zona in vista del Castelletto e del Lagazuoi, dove ora arriva la seggiovia, fu fortificata con trincee e postazioni e l'albergo fu adibito a sede del Comando della Brigata Reggio, 45° e 46° Reggimento di Fanteria. Fortunatamente la struttura non subì danni.

L’ospite più illustre del Rifugio Cinque Torri durante la guerra fu il Re Vittorio Emanuele III in visita al fronte.
Dopo la Grande Guerra, Cortina d’Ampezzo entrò a far parte del Regno d’Italia e il Rifugio passò al Demanio Militare che lo affidò al CAI di Cortina.

Nel 1937 la struttura fu acquistata dal guardacaccia Pietro Alberti. La famiglia Alberti ne è tutt'ora proprietaria e gestisce le antiche mura di questo storico rifugio, meta classica e irrinunciabile per gli amanti della montagna e di questa  frequentatissima palestra di arrampicata ambita da molte generazioni di alpinisti provenienti da tutto il mondo.
Illustri ospiti del Rifugio
Nel corso di cento anni, il Rifugio Cinque Torri ha accolto persone di ogni età, lingua, nazionalità e estrazione sociale, sia per motivi turistici, alpinistici che gastronomici. Non avendo accesso a tutti i registri del Rifugio e ai libri di vetta delle cime circostanti, è impossibile stimare con precisione il numero di visitatori che hanno varcato almeno una volta la porta del Rifugio. Questi ospiti hanno potuto godere dell'accoglienza dei gestori, passare la notte tra quelle mura e gustare le prelibatezze locali, come la minestra d'orzo, i "casunzièi", i "chenedi", lo strudel e le grappe.
Sfogliando i libri di vetta della Torre Grande dal 1927 al 1948 e consultando altre fonti successive, emerge che le Cinque Torri hanno visto transitare numerosi personaggi di spicco. Tra questi vi sono regnanti (come Re Alberto del Belgio, suo figlio Leopoldo e i figli del Re d'Italia Vittorio Emanuele III), nobili di varia estrazione (come il Duca Amedeo d'Aosta, le Baronesse Ilona e Rolanda von Eötvös, e il Barone Carlo Franchetti), e alpinisti di fama internazionale (tra cui Giovanni Andrich, Patrick Berhault, Gabriele Boccalatte, Raffaele Carlesso, Riccardo Cassin, Mauro Corona, Alessandro Del Torso, Guglielmo Del Vecchio, Mario Dell’Oro "Boga", Lucien Devies, Kurt Diemberger, Toni Egger, Hans Kammerlander, Cesare Maestri, i fratelli Günther e Reinhold Messner, Andrea Oggioni, Nini Pietrasanta, Domenico Rudatis, Marino Stenico, Attilio Tissi, Mary Varale e Paula Wiesinger). Anche celebri guide alpine come Emilio Comici, Isidoro De Lazzer, Giovanni Demetz, Gabriele Franceschini, Armando Da Roit, Ferdinando Glück, Michele Happacher, Luigi Micheluzzi, Giuseppe Quinz, Gaston Rebuffat e Gino Soldà hanno visitato il Rifugio.
Più recentemente, Ines e "Bèrto" hanno avuto il piacere di ospitare numerosi volti noti della cronaca, della politica, dello spettacolo e dello sport, tra cui l’onorevole Giulio Andreotti, l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, i giornalisti Paolo Frajese, Michele Mirabella, Indro Montanelli e Sergio Telmon, gli attori Walter Chiari, Vittorio Gassman, Enrico Montesano, Paolo e Piero Villaggio, il disegnatore satirico Giorgio Forattini e gli scrittori Dino Buzzati, Rolly Marchi, Goffredo Parise e il prof. Camillo Curioni.
La storia del Rifugio Cinque Torri continua, e chissà quanti altri volti famosi, celebrità e appassionati della vita ancora saliranno al Rifugio nei prossimi anni.
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